Due Camini: la nuova era della cucina sostenibile

Il Due Camini inaugura una nuova era di cucina sostenibile, recuperando varietà dimenticate e rispettando la biodiversità.

Immagina di entrare in un ristorante dove ogni piatto racconta una storia, una tradizione, e soprattutto, un futuro. È ciò che accade al Due Camini, un ristorante che, dal 2025, si propone di riportare alla luce il valore dei semi antichi e delle varietà dimenticate, creando un legame profondo con la terra e i suoi cicli. Qui, l’arte culinaria non è solo un atto di creazione, ma una vera e propria missione: quella di rispettare e celebrare la biodiversità attraverso ogni ingrediente, ogni piatto e ogni esperienza gastronomica.

Una nuova identità gastronomica

Il Due Camini, situato nel suggestivo Borgo Egnazia, ha riaperto le sue porte con una nuova identità che va oltre il semplice concetto di ristorazione. La cucina non impone, ma accompagna gli ospiti in un viaggio sensoriale che si fonde con i ritmi della natura. Ogni piatto è una celebrazione dell’essenza degli ingredienti, un omaggio al ciclo naturale della vita e alla cultura contadina. Ma non si tratta solo di cibo; è un’esperienza che coinvolge il paesaggio agricolo circostante, i produttori locali e la comunità. È l’inizio di un dialogo che si intreccia con le storie di chi coltiva la terra, un vero e proprio atto di restituzione.

Il recupero dei semi antichi

Alla base di questa rivoluzione gastronomica c’è un gesto di grande valore: il recupero dei semi rari, che racchiudono storie e identità del territorio. Il progetto della “Casa delle Sementi” diventa il fulcro di questa iniziativa: qui, i semi vengono ricercati, raccolti e coltivati, con un’attenzione maniacale. Alcuni di essi richiederanno tempo prima di dare frutto, ma è un’attesa necessaria, un atto di cura per il nostro patrimonio agricolo. La filosofia del Due Camini, infatti, si fonda su un modello di agricoltura organica e rigenerativa, dove ogni azione contribuisce a creare un ecosistema in equilibrio, lontano dalle forzature chimiche.

Il piatto simbolo: carota di Polignano

Tra i piatti che brillano nel nuovo menù, emerge la carota di Polignano, un ingrediente che racconta la storia del ristorante stesso. Questa varietà, coltivata con passione in un fazzoletto di terra tra San Vito e Polignano a Mare, è un esempio perfetto di come il Due Camini valorizzi ogni singolo aspetto del prodotto. La sua forma irregolare e i colori variopinti sono il risultato di un terreno sabbioso che le conferisce una consistenza inimitabile. La stagione di questa carota è breve, da dicembre ad aprile, e proprio la sua natura effimera è un richiamo al rispetto del tempo e della terra.

Un piatto che racconta la storia

La preparazione di questo piatto è un vero e proprio atto d’amore verso la materia prima. Ogni parte della carota viene sapientemente utilizzata: dalle bucce si estrae un succo aromatico che funge da legame tra gli ingredienti; la polpa viene affettata sottilmente e cotta delicatamente, servita con una spuma vegetale di béarnaise e un fondo ricavato dagli scarti della stessa carota. Le foglie, invece, si trasformano in un omaggio alla tradizione contadina, reinterpretate in un’insalata marinate con un aceto ottenuto dalla fermentazione della carota. Ancora una volta, la filosofia del Due Camini viene espressa attraverso un gesto che abbraccia la sostenibilità e la creatività.

Domingo Schingaro: l’anima della cucina

Alla guida di questa trasformazione c’è Domingo Schingaro, un chef che ha scelto di uscire dalla propria zona di comfort per abbracciare una nuova visione. Secondo lui, restare fermi significa smettere di crescere. “Sentivo il bisogno di una rivoluzione interna”, confida. La sua attenzione al mondo vegetale, già presente nei menù precedenti, ora diventa protagonista. Questo cambiamento non è solo una scelta culinaria, ma un vero e proprio invito a esplorare la complessità della natura, a confrontarsi con ingredienti che cambiano giorno dopo giorno. La cucina non è più solo tecnica, è un dialogo continuo con la terra.

Il potere del vegetale

“Lavorare con il vegetale significa accettare la mutevolezza”, spiega Schingaro. Ogni piatto è un’opera in costante evoluzione, dove l’improvvisazione e la creatività si fondono. L’energia che si percepisce nel ristorante è palpabile, e gli ospiti che scelgono il menù vegetale escono sempre con un’emozione diversa. La brigata, coinvolta in questo progetto, si sente parte di un’iniziativa che non solo nutre il corpo, ma anche l’anima. Ogni piatto diventa un invito a riflettere e a immergersi in un mondo di sapori e storie.

Un futuro da seminare

Con l’apertura ufficiale del 17 aprile, il Due Camini segna l’inizio di un nuovo capitolo. Non è solo un ristorante, ma un laboratorio di idee, un luogo dove l’amore per la terra e per la cucina si intrecciano in modo indissolubile. È un’esperienza che guarda al futuro, ma che si radica saldamente nella memoria di un passato ricco di tradizioni. E, mentre il mondo della ristorazione continua a cambiare, al Due Camini si semina una nuova visione, un futuro in cui la sostenibilità e il rispetto per la natura sono al centro di ogni piatto. Come molti sanno, il vero lusso sta nell’autenticità, e questo ristorante lo dimostra ogni giorno, piatto dopo piatto.

Scritto da AiAdhubMedia

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