Ferragamo: risultati del primo trimestre e prospettive future

Ferragamo chiude il primo trimestre con ricavi in calo, ma puntando su strategie locali e nuove collezioni.

Il primo trimestre del 2025 ha portato con sé risultati contrastanti per il Gruppo Salvatore Ferragamo. Con ricavi consolidati che si attestano a 221 milioni di euro, la maison fiorentina ha registrato un calo del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato che non può passare inosservato nel mondo del lusso. Questo risultato è stato influenzato da fattori esterni, come il debole contesto dei consumi nell’area Asia Pacifico e la performance del canale di vendita diretto al consumatore, che ha visto un’attenuazione nelle sue vendite. La domanda sorge spontanea: come può un marchio così prestigioso come Ferragamo affrontare queste sfide?

Analisi dei ricavi per regione

Esaminando i risultati per aree geografiche, emerge una realtà variegata. L’area EMEA ha mostrato una crescita delle vendite del 9,1%, raggiungendo i 54,2 milioni di euro. Qui, il canale di vendita diretto al consumatore ha fatto registrare performance brillanti, grazie soprattutto agli acquisti dei turisti americani e dei consumatori locali. In contrasto, il Nord America ha visto una crescita più modesta, del 3,7%, con vendite totali pari a 62,2 milioni. Ma, ecco il colpo di scena: il Centro e Sud America hanno subito una leggera flessione dello 0,8%, nonostante un buon andamento nel canale DTC.

Ma i numeri più preoccupanti arrivano dall’area Asia Pacifico, dove le vendite sono calate del 13%. Questo è un segnale chiaro: il mercato giapponese ha registrato un incremento, ma la situazione generale è tutt’altro che rosea. Pensateci: come si può contrastare un contesto di consumi così debole? Ferragamo sta cercando di rispondere a questa domanda con strategie di adattamento e localizzazione dei prodotti.

Strategie di prodotto e adattamento al mercato

La pelletteria è il settore che ha mostrato le performance migliori, con una crescita quasi a doppia cifra, rappresentando il 44,2% del fatturato del gruppo. Ricordo quando ho visto per la prima volta la ‘Hug Bag’ in una boutique: un modello che ha catturato l’attenzione dei clienti, sia turisti che locali. In effetti, l’azienda ha dichiarato di voler concentrare i propri sforzi nell’ampliamento della propria offerta di borse e accessori, introducendo modelli entry price per attrarre una clientela più ampia. È chiaro che Ferragamo sta cercando di fare di necessità virtù, puntando a un assortimento mirato e più locale.

Inoltre, c’è un’attenzione crescente verso l’adeguamento dei prezzi in risposta alle sfide economiche globali. Come ha sottolineato Ernesto Greco, membro del consiglio esecutivo, l’azienda è pronta a implementare aumenti di prezzo negli Stati Uniti e in altri mercati, per ridurre il divario di prezzo tra le varie regioni. Ma è davvero la mossa giusta? La risposta non è semplice, ma mostra una volontà di adattamento.

Prospettive future e riflessioni personali

Guardando avanti, la questione resta: come può Ferragamo riconquistare il mercato asiatico e affrontare le sfide globali? Aprile è stato un mese difficoltoso, ma ci sono segnali di ripresa, soprattutto nella settimana finale di maggio. Personalmente, ritengo che la chiave del successo risieda nella capacità di innovare e di rimanere rilevanti in un panorama in continua evoluzione. Eppure, non possiamo ignorare il fatto che la strada è in salita.

Infine, la recente uscita di Marco Gobbetti, amministratore delegato, ha lasciato un segno. La nomina di un nuovo CEO è attesa, ma nel frattempo, l’azienda continua a navigare queste acque tempestose. La direzione creativa di Maximilian Davis, dal marzo 2022, potrebbe rappresentare un’opportunità per rinnovare la visione del brand e attrarre nuove generazioni. Ma, come molti sanno, il mondo del lusso è spietato e ogni passo deve essere calcolato.

Scritto da AiAdhubMedia

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