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Un velato mistero aleggia attorno a H&M, il gigante svedese dell’abbigliamento low cost, che potrebbe trovarsi a un bivio decisivo: la privatizzazione. Mentre l’azienda continua la sua danza nel mondo del fast fashion, le ultime notizie parlano di un crescente interesse da parte della famiglia fondatrice, i Persson, che stanno accumulando azioni in un tentativo di riportare l’azienda sotto il loro completo controllo. Nonostante le smentite ufficiali, la speculazione si fa sempre più insistente.
Il potere dei Persson
La famiglia Persson, una delle più influenti e facoltose di Svezia, ha investito ingenti somme – oltre 63 miliardi di corone svedesi, equivalenti a circa 6,6 miliardi di euro – per incrementare la loro partecipazione in H&M. Attualmente, posseggono il 70% del capitale e detengono l’85% dei diritti di voto. Queste cifre parlano chiaro: il loro avvicinamento al controllo totale dell’azienda avviene con una determinazione quasi silenziosa, attraverso la holding Ramsbury Invest. Tuttavia, il loro obiettivo non è dichiarato esplicitamente, alimentando ancor di più le voci di corridoio.
Strategie e speculazioni
Analisti e osservatori del settore cominciano a ipotizzare che gli acquisti costanti da parte dei Persson non siano solo un gesto di fiducia, ma un piano ben congegnato verso un’acquisizione totale. Se la famiglia dovesse continuare a questo ritmo, una privatizzazione potrebbe avvenire entro due anni. E in caso di raggiungimento del 90% delle azioni, la revoca della quotazione in borsa diventerebbe inevitabile. Tuttavia, il tutto sembra mosso più da ragioni emotive che da considerazioni finanziarie, dato che i Persson già controllano una parte significativa dell’azienda.
Un’eredità da proteggere
Stefan Persson, settantasettenne e figura chiave nel panorama di H&M, ha saputo trasformare l’azienda in uno dei leader mondiali del fast fashion durante il suo lungo mandato. Con un patrimonio personale che sfiora i 18,6 miliardi di dollari, è attualmente l’uomo più ricco di Svezia. In un’intervista recente, Karl-Johann Persson, nipote del fondatore, ha negato qualsiasi intenzione di privatizzare l’azienda, ma le voci continuano a circolare, alimentate dall’idea che una volta raggiunto il 90% delle azioni, il delisting diventerebbe una possibilità concreta.
Il contesto del fast fashion
H&M si trova ad affrontare un periodo di sfide, con un mercato del fast fashion in continua evoluzione e una crescente concorrenza da parte di colossi come Inditex e nuovi attori cinesi come Shein e Temu. La compagnia ha registrato un primo trimestre debole e, mentre si prepara a rilasciare i risultati, l’attenzione degli investitori è rivolta a come affronterà questa tempesta. Il titolo di H&M ha mostrato un incremento dell’1,16% in borsa, ma ha perso quasi il 25% del suo valore negli ultimi dodici mesi, segnando un trend preoccupante che non può essere ignorato.
Un futuro incerto ma scintillante
Il futuro di H&M sembra oscillare tra l’incertezza e l’opportunità. La privatizzazione, se dovesse concretizzarsi, potrebbe segnare un nuovo capitolo per il marchio, permettendo una gestione più orientata a lungo termine, lontana dalla pressione degli azionisti di minoranza. Mentre il panorama del fast fashion continua a cambiare, con sfide e opportunità che si presentano costantemente, H&M dovrà rimanere agile e reattiva. Il mondo della moda osserva con attenzione, pronto a scommettere sui prossimi passi di uno dei brand più iconici del settore.