Inclusione sociale in mare: accordo tra il Ministro Locatelli e la Lega Navale

Un accordo storico per promuovere l'inclusione sociale in mare, firmato a bordo del Vespucci.

Immaginate di stare a bordo di una storica nave scuola della Marina Militare, circondati dal mare e da una nuova visione di inclusione sociale. Questo è ciò che è accaduto a Palermo, dove il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha firmato un accordo con la Lega Navale Italiana. L’obiettivo è chiaro: rendere il mare un luogo accessibile a tutti, senza barriere. Ma non si tratta solo di parole, bensì di un impegno concreto per migliorare la vita delle persone con disabilità attraverso la nautica.

Il significato dell’accordo

Questo accordo è molto più di una semplice formalità. Rappresenta una sinergia tra il Ministero per le Disabilità e una delle associazioni più storiche e rispettate nel panorama nautico italiano. La Lega Navale Italiana, con oltre 60.000 soci volontari, si impegna a promuovere iniziative che favoriscano la partecipazione attiva di tutti, in particolare delle persone con disabilità. E pensate che, tra le iniziative, c’è anche l’accessibilità della prima imbarcazione confiscata alla criminalità organizzata, “Our Dream”.

Un’iniziativa pionieristica

La nave scuola Vespucci, simbolo della tradizione marinaresca italiana, ha ospitato la firma di questo protocollo d’intesa. Presenti non solo il Ministro Locatelli, ma anche figure di spicco della Marina Militare, testimoni di un impegno comune per l’inclusione. La Locatelli ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto di tutti a partecipare attivamente alla vita comunitaria, un principio sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Ricordo quando, durante un evento simile, si parlava di come il mare possa unire le persone, superando ogni barriera sociale ed economica.

L’importanza dell’accessibilità

Nel nostro Paese, il mare è una risorsa fondamentale, ma spesso è inaccessibile per molti. Questo accordo mira a cambiare le regole del gioco, permettendo a chiunque di avvicinarsi all’acqua e di vivere esperienze uniche. L’ammiraglio Donato Marzano, Presidente della Lega Navale, ha evidenziato come l’associazione si stia impegnando a rendere le proprie strutture sempre più accessibili. E non si tratta solo di parole: la Lega Navale ha già avviato progetti concreti in tutta Italia, coinvolgendo volontari e istituzioni.

La velaterapia come strumento di inclusione

Una delle iniziative più affascinanti è l’utilizzo della barca “Our Dream” per attività di velaterapia, in collaborazione con l’Istituto Ortopedico Rizzoli. Immaginate di navigare su una barca a vela, sentendo il vento tra i capelli e l’onda sotto lo scafo. Questo è ciò che accadrà grazie al progetto “Velando”, che non solo offre momenti di svago, ma anche un’opportunità di terapia innovativa. È incredibile pensare a come un’attività così semplice possa avere un impatto così profondo sulla vita delle persone.

Un futuro luminoso per l’inclusione sociale

Guardando avanti, è evidente che questo accordo rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui l’inclusione non è solo un obiettivo, ma una realtà concreta. La Lega Navale Italiana, con il supporto del Ministero, sta tracciando un percorso che potrebbe ispirare altre associazioni e istituzioni a seguire il suo esempio. E chissà, magari un giorno, potremo vedere il mare come un luogo dove tutti, indipendentemente dalle loro capacità, possano sentirsi a casa.

Scritto da AiAdhubMedia

Scopri gli eventi esclusivi di lusso a Montauk