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In un’atmosfera di lusso e innovazione, il “Monitor for Circular Fashion” ha portato la voce delle aziende del settore moda direttamente a Bruxelles. Questo incontro, organizzato da SDA Bocconi e CNA Federmoda, ha messo in luce le sfide e le opportunità che attendono il mondo della moda in un’epoca di trasformazione e sostenibilità. La moda, da sempre simbolo di status e creatività, si trova oggi a dover affrontare una realtà in cui l’innovazione circolare diventa non solo un’opzione, ma una necessità.
Look e stile: l’eleganza della sostenibilità
Il 12 giugno, il Parlamento Europeo ha ospitato un evento di grande impatto, dal titolo “Economia circolare e settore moda: dialogo sulle priorità”. L’Onorevole Alessandra Moretti ha aperto la cerimonia con un discorso che ha messo in evidenza l’importanza di un approccio inclusivo e strategico per la sostenibilità nel settore. Le aziende, dai grandi marchi ai piccoli artigiani, sono state invitate a collaborare per creare un tessuto imprenditoriale più forte e resiliente.
Elisa Vitella, Responsabile di CNA Bruxelles, ha sottolineato come la transizione verso l’economia circolare debba essere equa e accessibile a tutte le imprese, evidenziando il ruolo cruciale delle micro e piccole aziende nel sistema moda europeo. In un momento in cui il Made in Italy rischia di perdere il suo valore distintivo, la sostenibilità diventa un imperativo etico e strategico.
Eventi esclusivi: un palco per le idee
Durante l’incontro, sono stati presentati i punti chiave del position paper sviluppato dai gruppi di lavoro. Francesca Romana Rinaldi, direttrice del M4CF SDA Bocconi, ha guidato la discussione, affiancata da rappresentanti di marchi prestigiosi come Armani e Candiani Denim. Le dichiarazioni di Rossella Ravagli e Simon Giuliani hanno messo in luce come la sostenibilità non sia solo una questione di conformità normativa, ma una vera e propria opportunità per innovare e differenziarsi nel mercato.
“Ciò che serve ora è un contesto regolatorio chiaro e coerente,” ha affermato Rinaldi, “che dia stabilità agli investimenti in sostenibilità e circolarità.” Questo richiamo all’azione è un forte segnale per tutti i protagonisti del settore, che devono unirsi per affrontare insieme le sfide del futuro.
Segreti e curiosità: l’arte della collaborazione
Una delle curiosità emerse è stata la presentazione del libro “Circular Fashion Management”, che propone nuovi modelli ESG per il settore moda. Curato da Rinaldi, il volume sottolinea l’importanza della collaborazione tra piccole e grandi aziende, un elemento chiave per il successo della transizione verso un’economia circolare.
Caterina Mazzei, consulente per l’economia circolare, ha aggiunto: “La vera transizione sostenibile è prima di tutto una transizione nelle relazioni.” Questo messaggio ha risuonato tra i partecipanti, sottolineando la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra brand e aziende della filiera, per costruire un futuro in cui la sostenibilità non sia un’opzione, ma una realtà condivisa.
Un passo avanti verso il futuro della moda
Il dialogo si è arricchito con la discussione sul ruolo strategico della EU Textiles Ecosystem Platform. L’adesione di CNA Federmoda e del Monitor for Circular Fashion a questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella direzione di un’interazione più profonda tra imprese e istituzioni, con l’obiettivo di facilitare la condivisione di conoscenze e buone pratiche.
In un contesto in cui la moda deve reinventarsi, l’impegno di tutti i partecipanti è chiaro: unire le forze per garantire che le normative emergenti siano non solo efficaci, ma anche capaci di accelerare la transizione verso un’economia circolare, giusta e competitiva. Con eventi come questi, il futuro della moda si tinge di speranza e innovazione, promettendo un’evoluzione che potrebbe riscrivere le regole del gioco.