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Dal 19 luglio 2025 all’11 gennaio 2026, l’Antiquarium di Boscoreale si trasformerà in un palcoscenico unico per la mostra Pompeii Threnody, un progetto site-specific dell’artista gallese Cerith Wyn Evans. Curata da Andrea Viliani insieme a Stella Bottai, Laura Mariano e Caterina Avataneo, questa esposizione fa parte del programma Pompeii Commitment e offre un’esperienza immersiva che intreccia la memoria storica con linguaggi artistici contemporanei. Attraverso dodici opere, di cui dieci create appositamente per l’occasione, la mostra si propone di trasformare il percorso archeologico in un moderno canto funebre, ispirato alla tradizione della trenodia greca. Come può l’arte contemporanea dare voce al passato?
Un dialogo tra archeologia e arte contemporanea
Pompeii Threnody si distingue per un dialogo profondo tra archeologia e arte concettuale. Tra le opere più suggestive troviamo una serie di fotoincisioni dedicate ai cipressi della piana del Sarno, icone del paesaggio vesuviano e della sua memoria geologica. Queste opere non solo celebrano la bellezza del paesaggio, ma evocano anche una riflessione sulla fragilità della memoria e sull’importanza di preservare il passato. Un’installazione luminosa che rielabora il palindromo latino “IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI”, rinvenuto su un carro cerimoniale a Civita Giuliana, aggiunge una dimensione interattiva all’esperienza. A completare il percorso, un gruppo di lampade-scultura dorate a forma di palma dialoga armoniosamente con l’architettura dell’Antiquarium e della vicina Villa Regina, creando un’atmosfera di grande suggestione. Ti sei mai chiesto come l’arte può trasformare un luogo di storia in un’esperienza multisensoriale?
Il valore dell’arte nella conservazione della memoria
Due delle opere esposte, le fotoincisioni e l’installazione luminosa, entreranno a far parte della collezione permanente del Parco Archeologico di Pompei, segnando un passo importante nell’interazione tra arte e archeologia che caratterizza il progetto Pompeii Commitment. Questa sinergia non solo arricchisce l’offerta culturale del parco, ma invita a una riflessione più ampia su come l’arte contemporanea possa contribuire alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio storico. Cerith Wyn Evans, noto per il suo approccio poetico e per l’esplorazione del rapporto tra luce e testo, spazio e linguaggio, riesce a trasformare gli spazi archeologici in luoghi di riflessione e dialogo. Le sue installazioni, presenti nei principali musei e biennali internazionali, offrono al pubblico un’opportunità unica per esplorare le contraddizioni tra memoria e desiderio. Non è affascinante come l’arte possa fungere da ponte tra passato e presente?
Un invito alla riflessione attraverso l’arte
La mostra Pompeii Threnody non è solo un’esperienza visiva, ma un invito a immergersi in un’arena di contraddizioni, dove la memoria storica si intreccia con l’innovazione artistica. In un momento di crescente interesse per la sostenibilità e la conservazione del patrimonio, eventi come questo ci ricordano l’importanza di mantenere viva la voce delle rovine attraverso l’arte contemporanea. La capacità di Cerith Wyn Evans di attivare percorsi emotivi e intellettuali nel pubblico rappresenta un esempio luminoso di come l’arte possa fungere da catalizzatore per la riflessione e il dialogo su temi fondamentali, tra cui la sostenibilità e la preservazione della nostra eredità culturale. Quale ruolo pensi che l’arte possa avere nel nostro futuro sostenibile?