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Dal 1° agosto al 12 ottobre 2025, San Lucido (CS) si trasformerà in un vibrante palcoscenico per la fotografia contemporanea, ospitando la quarta edizione del Fotografia Calabria Festival. Questo evento annuale, sempre più riconosciuto nel panorama culturale italiano, non è solo un’esposizione, ma un vero e proprio laboratorio di idee e incontri. Con mostre, installazioni, workshop e talk, il festival si propone di esplorare il legame tra la fotografia e le radici culturali, emozionali e sociali che ci connettono al nostro territorio.
Un festival in continua evoluzione
Il Fotografia Calabria Festival ha saputo affermarsi rapidamente come uno dei riferimenti più autorevoli per la fotografia contemporanea in Italia. Sostenuto da iniziative governative come la Strategia Fotografia 2024, il festival si distingue per il suo approccio inclusivo e innovativo. Ma cosa rende questo festival così speciale? Il suo programma ricco di eventi coinvolge non solo fotografi professionisti, ma anche appassionati e studenti, trasformandosi in un punto di incontro e formazione per tutti coloro che desiderano esplorare i linguaggi della fotografia d’autore.
Il tema di quest’edizione, “Radici comuni: luoghi”, invita a riflettere sull’importanza degli spazi che abitiamo e sulle storie che questi raccontano. Questo focus permette di affrontare questioni di identità e memoria, attraverso progetti che spaziano dal reportage alla ricerca concettuale, offrendo una panoramica delle molteplici espressioni artistiche contemporanee. Hai mai pensato a come i luoghi in cui viviamo plasmano le nostre esperienze e identità?
Il Fotografia Calabria Festival Award 2025
Un momento di grande rilevanza per il festival è il Fotografia Calabria Festival Award, un concorso dedicato ai fotografi emergenti. Per il 2025, il premio è stato assegnato a Valentin Joseph Valette per il suo progetto “Ashes of the Arabian’s Pearl”. Quest’opera rappresenta un’indagine visiva sulle trasformazioni sociali, economiche e culturali dell’Oman, attraverso una narrazione che attraversa passato e presente. La giuria, composta da esperti del settore, ha riconosciuto nel lavoro di Valette un forte legame con il tema del festival, evidenziando l’importanza della memoria e della narrazione nei processi di cambiamento.
Grazie a questo riconoscimento, il progetto di Valette sarà presentato come mostra personale all’interno del festival, accompagnato da un premio in denaro. Questo non solo offre visibilità agli artisti emergenti, ma contribuisce a valorizzare la fotografia come strumento di riflessione e cambiamento sociale. Non è affascinante pensare a come la fotografia possa diventare un mezzo per raccontare storie di grande impatto?
Lineup e mostre in programma
La lineup del festival per il 2025 è ricca di nomi affermati e nuovi talenti, con quindici mostre che esplorano il tema delle “Radici comuni: luoghi”. Tra gli artisti partecipanti ci sono nomi come Lys Arango, Marie Tomanova e Alessandro Toscano, ognuno con un progetto unico che racconta storie e esperienze legate alla geografia e alla cultura. Le diverse esposizioni si propongono di stimolare un dialogo visivo che abbraccia una pluralità di linguaggi e approcci, rendendo il festival un evento inclusivo e partecipativo.
Particolarmente interessanti sono i lavori di artisti come Ciro Battiloro e Chiara Negrello, che affrontano tematiche sociali e culturali, esplorando relazioni umane e identità attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. Queste opere non solo valorizzano il patrimonio culturale calabrese, ma offrono anche spunti di riflessione sui temi della memoria e dell’appartenenza. Ti sei mai chiesto come la fotografia possa raccontare storie che spesso rimangono in ombra?
Collaborazioni e sinergie culturali
Il successo del Fotografia Calabria Festival è il risultato di un’ampia rete di collaborazioni con istituzioni culturali, enti pubblici e partner privati. Il festival si avvale di sponsorizzazioni e supporto logistico da parte di attori locali e internazionali, garantendo un’ampia visibilità e un impatto duraturo sulle comunità coinvolte. La sinergia con realtà come Archivio Luce Cinecittà e Fondazione Deloitte, oltre al sostegno di enti come il MAECI, permette di ampliare l’offerta formativa e inclusiva del festival, rendendolo accessibile a tutti.
In particolare, il festival si distingue per il suo impegno verso l’accessibilità, garantendo che tutte le mostre siano fruibili anche per le persone con disabilità visive, grazie alla collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Questa attenzione alla diversità e all’inclusione rappresenta un valore aggiunto per l’intero evento, dimostrando come la cultura possa essere un veicolo di integrazione e crescita collettiva. Non è incredibile vedere come l’arte possa abbattere le barriere e unire le persone?